La Sicilia

August 14, 2016

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L'ATTRICE GABRIELLA GIARDINA, DA RAGUSA A HOLLYWOOD - "A teatro come nella vita puoi farcela solo se ci credi"


“La prima regola è prepararsi senza mai demordere né smettere di perfezionarsi. Due cose sono essenziali per raggiungere il successo: seguire le proprie passioni e ambire all’eccellenza”

Avere 25 anni e un sogno grande quanto il mondo. Gabriella Giardina, attrice e Modella ragusana già stellina di Bollywood, alla conquista di Hollywood si gioca le carte della spontaneità e della freschezza. Ma anche della preparazione, che, nel suo caso, fa coppia fissa con la determinazione e la passione.
Si è formata professionalmente all’estero, alla Whistling Woods International di Mumbai e ora alla Michelle Danner Acting School in Los Angeles, entrando in contatto con il mercato internazionale.

Considera di tornare in Italia?
“Quando penso al mio futuro riesco semplicemente a pensare a me come attrice. Quello che conta è lavorare su buoni progetti; se si tratta di un bel lavoro sono sempre pronta a muovermi ovunque nel mondo, come d’altronde faccio ormai da quasi una decina d’anni, prima seguendo la mia famiglia, poi per perfezionare la mia preparazione, ora per ragioni professionali”.

Come attrice ha diverse esperienze con molte produzioni. Un film della T-Series Production l’ha portata in Sud Africa e nel Sikkim ai piedi dell’Himalaya. Quale lavoro le ha dato maggiore soddisfazione?
“Ogni parte è stata importante perché mi ha fatto crescere. Tuttavia potrei dire che il ruolo protagonist di Katie, in Suitacase, l’ho trovato una bella sfida perché racconta di una giovanissima donna che si trova a vivere da sola la sua vita pur avendo un compagno, disratto dagli amici e dall’alcool. La sfida intrigante è stata che c’era molto recitato di espressione. Questo rappresenta la prova più importante per un artista, riuscire anche solo con gli occhi a raccontare”.

Dopo l’esperienza di Grease, c’è stato Cinema 100 e ora A Nights at the Black Cat Caberet a Los Angeles, ancora un musical.
“Grease, è stata la mia prima esperienza del genere ed è stato divertente. Con l’attitudine di chi ha scelto di fare dell’arte dello spettacolo una professione ho affrontato già Cinema 100 della Wstling Woods International Production, un omaggio musicale per l’affascinante viaggio di cento anni del cinema indiano, attraverso la recitazione, la danza e il canto, in occasione delle celebrazioni dei 100 anni di Bollywood. Attualmente interpreto Frida in A Night at The Black Cat Cabaret, un cabaret ambientato nella Parigi del 1943, dove soldati, partigiani, e società di élite cercano tutti di sfuggire alla guerra ballando e bevendo al Black Cat Cabaret. Un musical acclamato dalla critica”.

A quale ruolo si sente più incline?
“Una parte divertente di questa professione è quella di poter interpretare tante facce, e io mi sento bene tanto nei ruoli drammatici quanto nelle commedie”.

Cosa la guida nel suo percorso?
“La prima regola da seguire per ambire al successo è seguire le proprie inclinazioni e prepararsi senza mai demordere né smettere di perfezionarsi. Credo che oggi non esistano professioni facili, e quelle legate al mondo artistico sono di certo tra le meno facili. È un ambiente molto competitivo, conta avere un’ottima preparazione e grande determinazione. Due cose sono essenziali per raggiungere il successo nella vita: seguire le proprie passioni e ambire all’eccellenza”.

- Alessia Cataudella -