Hollywood Uncensored

August 15, 2016

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Michelle Danner, la coach di recitazione di Gerard Butler, firma con l'attrice Italiana Gabriella Giardina per Bandit Hound II

​All’inizio di quest’anno Gabriella Giardina, notevole attrice italiana, ha ottenuto un ruolo nel più longevo cabaret francese di Los Angeles, “A NIGHT AT THE BLACK CAT CABARET”, come attrice e ballerina nel ruolo di “Katrina”. Dopo una promettente carriera da protagonista in nation-wide pubblicità televisive come Exhibit e Tuborg Zero, Giardina si è trasferita a Los Angeles, interpretando un ruolo dietro l’altro in grandi produzioni musicali e popari cortrometraggi web. Ma nessuno è stato più sorpreso che Giardina stessa quando le è stato proposto un ruolo nel film ‘Bandit Hound 2’

Per favore, cominci con una breve presentazione di te stessa?
Sono nata a Ragusa (Sicilia), nel sud d’Italia, lontana dai riflettori del mondo del cinema, ma fin dall’infanzia ho coltivato la passione per le arti, e il piacere per il mondo dello spettacolo. Essendomi trasferita all’estero con la famiglia, ho sviluppato l’abilità di adattarmi facilmente ai diversi ambienti, aiutandomi ad entrare in sintonia con le diverse realtà sociali del mondo, cosa che oggi reputo un grande strumento per le mie interpretazioni dei vari ruoli. Ero ancora una studentessa liceale quando sono stata chiamata a far parte di un gruppo teatrale, partecipando cosí a diverse rappresentazioni tetrali di vario genere. Questo ha aiutato me e i miei personaggi a crescere su diversi livelli, su quello emozionale, fisico e vocale. Nel 2013 ho conseguito il Diploma presso la Whistling Woods International Institute of Film in Communication & Media Arts e, nello stesso periodo, ho ricoperto il ruolo come attrice non protagonist in un film di Bollywood, Yaariyan, della T-Serie Production, una delle più importanti compagie di produzione a Bollywood.

Da quel momento, sono stata coinvolta in numerosi altri progetti. Ho recitato in pubblicità televisive come Tuborg Zero, per la 30-Seconds-of-Fame Production; Alor Coconut Water, per il gruppo Americano Vink & Beri LLC; e Exhibit, coprodotta dal prestigioso Exhibit Magazine e HTC. Ho anche realizzato numerosi servizi fotografici per vari brands molto noti. Nel frattempo, ho interpetato ruoli come attrice protagonista o coprotagonista in numerosi film brevi.

Come sei arrivata a questa scelta professionale?
Fin da bambina il cinema ha avuto un grande fascino per me. Un film o una serie TV mi seducevano e li assorbivo al punto tale che, subito dopo, correvo in camera per ripetere questa o quella scena. Certo allora tutto era un gioco ma io facevo mio un personaggio e lo reinterpretavo, secondo il mio modo di vedere la scena.
Quando poi ho intrapreso gli studi classici l’attrazione per questa forma d’arte si è evoluta. Sono entrata a far parte della “Scuola Teatrale Dionysus”, inserita dalla INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) tra le dodici migliori scuole italiane di teatro diretta da Gianni Battaglia, con il quale ho studiato anche dizione, avendo l’opportunità di prendere parte a rappresentazioni di genere classico. La recitazione, a quel punto, era diventata qualcosa su cui lavorare, un impegno e ne ero felicissima. Avendo poi seguito la mia famiglia all’estero, ho avuto la fortuna di poter sperimentare un’ulteriore forma di spettacolo quando ho preso parte ad un musical teatrale, Grease. Questa esperienza mi ha insegnato che la musica, il canto e la danza sono forme espressive altrettanto incisive che le parole.
Sono state tutte esperienze molto diverse nel genere e tutte elettrizzanti. Quando poi mi sono chiesta “cosa vuoi fare da grande?”, non è stato difficile rispondermi.

Quale è la tua formazione accademica?
Maturata la scelta sugli studi da intraprendere, ho cominciato ad indagare sui programmi offerti dalle varie facoltà. È stato un processo lungo e attento che mi ha condotto alla scelta della Wistling Woods International Institute of Film, Communication & Media Arts, in India, un Istituto di primo livello internazionale, che ospita studenti da ogni parte del mondo, alcuni dei quali hanno fatto parte del gruppo che ha lavorato al film “Life of Pi”, vincitore di vari premi Oscar.
Attualmente mi trovo a Hollywood, per proseguire il mio percorso professionale e migliorare le mie competenze, frequentano i corsi presso la LOS ANGELES scuola di recitazione del Michelle Danner. Ma mi sento pronta, avendo già studiato con il gruppo Dionysus con il quale ho mosso i primi passi imparando la dizione, come impostare il tono e l'importanza della presenza scenica, così come, il rigore della professione. Ogni elemento è stato importante nella mia formazione. Grazie a queste esperienze sono stata in grado di entrare senza problemi nel settore, senza alcuna difficoltà, anche quando mi sono trovata ad essere diretta da registi affermati, lavorando su produzioni sia per il mercato americano che indiano.

A quali attori ti ispiri?
Ci sono dei nomi che sono pilastri nel mondo del cinema. Dal mio punto di vista lo sono Catherine Hepburn, Meryl Streep, Julia Roberts, Robert De Niro, Tom Hanks and Matthew McConaughey, Sophia Loren and Anna Magnani. Tuttavia, un giovane attore (e questo è fondamentale per dare autenticità alla scena) deve imparare a riferirsi solo a se stesso.
Tu puoi ammirare l’arte di un grande attore, imparare da lui, ma mai imitarlo. Una delle cose principali che ho imparato è quella di confrontarmi innanzitutto con me stessa. “Scene Study” (Studio della scena) è una materia importante per mezzo della quale impari a “leggere la scena” sia essa di repertorio classico che contemporaneo, e farla tua. Cosí impari a trasferire nel personaggio le tue personali emozioni, perché alla fine queste emozioni sono quelle che nutrono i personaggi. Quello che poi un attore fa è riferirsi a se stesso e valutare se è riuscito a comunicare ciò che voleva, con l’intensità che voleva.

Quale lavoro ti ha dato maggiore soddisfazione? Perché?
Non ci sono esperienze di lavoro pù importanti di quelle in cui devi dare il Massimo di te stessa. Così ho sempre avvicinato i miei progetti, ripagando la fiducia che era stata riposta in me ed ogni ruolo è stato importante perché tognuno mi ha fatto crescere professionalmente.
Tuttavia potrei dire che il ruolo protagonista di Katie, in Suitcase, l’ho trovato una bella sfida perché raccontava la storia di una giovanissima donna che si trova in pratica a vivere da sola la sua vita pur avendo un compagno, perché distratto dagli amici e dall’alcool. È quindi la storia, raccontata anche attraverso flashback, di questa donna che vive sola con se stessa,. La sfida intrigante è stata che c’era molto recitato di espressione, rispetto ai dialoghi.
Questo rappresenta la sfida più importante per un artista, riuscire a comunicare al pubblico la profondità d’animo di un personaggio anche solo attraverso gli occhi dell’attore. E questi ruoli così stimolanti, dove c’è molto da lavorare per riuscire a connettersi interiormente con lo spettatore, sono sicuramente quelli che amo interpretare.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
I miei programmi attuali sono focalizzati sulla mia carriera e prendere le giuste decisioni per essa. Poi spero di poter aiutare gli altri. magari aggregandomi a organizzazioni di beneficenza.

Se potessi essere co-protagonista con qualcuno, con chi sceglieresti di lavorare? Perché’?
Ci sono tanti grandi attori! Dovendo indicare dei nomi, comunque, non posso che citare Catherine Hepburn, Meryl Streep, Julia Roberts, Robert De Niro, Ton Hanks, Matthew McConaughey. Nella loro arte c’è così tanta passione e nello stile così tanta umanità, così tanta realtà. Sarebbe un sogno ma al tempo stesso una grande lezione per me.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Ci sono molte cose che vorrei realizzare nella mia vita, ma ovviamente c'è un tempo per ogni cosa. La mia prima priorità è quella di trasmettere un messaggio che possa raggiungere le persone, che li tocchi e forse faccia loro vedere le cose da un'altra prospettiva. Mi piacerebbe fare film che danno voce a persone che non l’hanno avuto prima.

Cosa consiglieresti ad un giovane aspirante attore?
Quello che consiglierei a chiunque dovesse avviarsi nel mondo del lavoro in generale è di seguire le proprie inclinazioni e prepararsi al meglio senza mai demordere e senza mai smettere di perfezionarsi nella propria disciplina, qualunque essa sia. Credo che oggi non esistano professioni “facili” e quelle legate al mondo artistico e dello spettacolo sono di certo tra le meno facili. E’ un ambiente molto competitivo quindi conta moltissimo avere una ottima preparazione artistica e una grande determinazione, lasciarsi guidare dalla passione, essendo sempre onesti e senza mai scendere a compromessi con la propria dignità di persona.
Il mio motto personale, seguendo gli insegnamenti dei miei genitori che condivido totalmente: “due cose sono essenziali per raggiungere il successo nella vita: seguire le proprie passioni e ambire sempre all’eccellenza in ciò che fai”. Questa è la via che permette di essere competitivi.

Come è stata la tua esperienza al Michelle Danner Acting School di Los Angeles?
Michelle Danner è uno degli istruttori di recitazione di maggiore successo a Hollywood, basti pensare a quanti suoi studenti vantano Academy Awards, Emmys, Golden Globe, per citarne alcuni.
La mia, presso questo acting studio, è un’esperienza ancora in corso che mi sta dando l’opportunità di accostarmi a diverse tecniche di recitazione e arricchire le mie abilità con strumenti che preparano ad affrontare professionalmente qualunque ruolo. Strumenti che insegnano a riscoprire emozioni e trasferire il potenziale in una scena per rendere il personaggio interessante e originale.
Ma Michelle Danner va oltre, essendo la filosofia della sua scuola indirizzata alla crescita umana oltre che artistica e questa credo sia la ragione del grande successo di tanti suoi allievi.