Cinemamente
May 18, 2016
Intervista con Gabriella Giardina, l'attrice siciliana dal sapore orientale
Un’attrice internazionale per definizione, che al posto del Centro Sperimentale di Roma è stata trasportata in luoghi più esotici. Dopo la maturità classica Gabriella Giardina ha iniziato a frequentare la Whistling Woods International Institute of Film, Communication & Media Arts in India. Paese in cui si è trasferita insieme alla famiglia. La passione per la recitazione è nata però in Italia, con il gruppo Dyonisos, sotto la direzione di Gianni Battaglia. Un’esperienza che l’ha subito introdotta nel modo del lavoro sia destinato al mercato indiano che americano.
In queste tue esperienze formative, ti sei confrontata con il cinema italiano. Quali sono i registi e gli attori italiani di riferimento a Mumbai e Los Angeles?
Il cinema italiano è molto stimato e non può che essere presente, quindi l’analisi è stata piuttosto ampia, da Fellini a Zeffirelli, da Vittorio De Sica a Sergio Leone come registi. Vengono studiati in modo recitativo attrici e attori italiani che hanno fatto la storia del cinema italiano, quali Sofia Loren, Anna Magnani, Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni. La cosa che mi ha sorpresa e che ho trovato di estremo interesse è che i film non sono mai doppiati, questo da la possibilità di apprezzarne la vera arte espressiva.
Quali sono i tuoi modelli di riferimento nel modno del cinema?
Una cosa fondamentale che insegnano alle scuole di recitazione è quella di confrontarti innanizitutto con te stesso. L’errore più grave che un attore può commettere è di andare alla ricerca della scena interpretata da grandi artisti e provare a ripeterla. Ovvamete, al di là di questo aspetto, ciscuno di noi ha degli attori di riferimento, in generale. Ci sono attrici che sono dei pilastri del cinema italiano cui non posso non riferirmi. Parlo di Sofia Loren e Anna Magnani. Guardare un film da loro interpretato è sempre una lezione. Delle contemporanee, e lo dico con una punta di orgoglio essendo siciliana come lei, stimo molto Mariagrazia Cucinotta. La apprezzo come attrice, ma anche come donna perché ha avuto il coraggio di muoversi per seguire i suoi sogni, non perdendo mai l’umiltà. Mi piacerebbe lavorare in una sua produzione, magari recitando al suo fianco.
Tra i miei attori di riferimento hollywoodiani sono Catherine Hepburn, Meryl Streep, Julia Roberts, ma anche Robert De Niro, Tom Hanks e Matthew Mc Conaughey”, tutti professionisti di indubbio spessore.
Un ruolo tutto italiano in cui ti sarebbe piaciuto recitare?
Rischio di risultare monotona ma l’Oscar a Sofia Loren per la sua interpretazione ne “La ciociara” dice tutto di questa grande attrice e del ruolo che interpreta in questo film. Pur di una bellezza prorompente, la Loren riesce a non distrarre il pubblico, sminuendo la drammaticità del racconto. È capace di grandi slanci che conferiscono una grande umanità al personaggio, riuscendo a comunicare la rabbia di una madre e di una donna che vive le brutture della guerra. Cesira, è un personaggio complesso e tromentato, di grande intensità, una bella sfida interpretare questo personaggio e a me piace sfidarmi, senz’altro un ruolo che mi sarebbe piaciuto interpretare.
Avrai seguito anche dagli States il successo di Perfetti Sconosciuti e Lo chiamavano Jeeg Robot. Pensi che sia un periodo proficuo per il cinema italiano?
L’Italia è sempre stata capace di produrre film di altissimo valore artistico, nel passato con monumenti quali De Sica, Bertolucci, Fellini, Monicelli, ma anche contemporanei con Roberto Benigni, Giuseppe Tornatore, Paolo Sorrentino, Gabriele Muccino. Paolo Genovese, con Perfetti sconosciuti, sembra avere intrapreso questa strada e l’apprezzamento di critica lo conferma. Anche Gabriele Mainetti con il suo Lo chiamavano Jeeg Robot ha realizzato un’opera originale meritevole dell’attenzione positiva della critica. Tanto Genovese quanto Mainetti rimangono entrambi legati alla realtà italiana ma propongono le loro pellicole in un format originale per il cinema italiano. Per quanto ho sentito dire, tanti Paesi, Stati Uniti compresi, hanno richiesti i diritti di Perfetti socnosciuti per un remake. Credo che il cinema italiano abbia subito la forte crisi finanziaria, tuttavia realtà come queste dimostrano che quando un progetto parte da una storia ben scritta, diretta da registi sensibili, il cinema italiano è sempre in grado di affermarsi. Per quanto mi riguarda la mia aspirazione è quella di lavorare su buoni progetti, sarei orgogliosa di essere parte anche di qualche produzione italiana.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Attualmente seguo dei corsi di specializzazione a Los Angeles, presso la Michelle Danner Acting Studio, a Hollywood, una delle scuole di maggior successo che ha visto formarsi attori vincitori di Academy Awards, Golden Globe, Emmys. Il mio programma immediato, quindi, è di completare anche questi studi. Nel frattempo sto lavorando per concretizzare, con nuove agenzie e manager, gli accordi in corso per poi approdare a produzioni di Serie TV e film di valore, spero.
- Marta Leggio -